Concorso con: BLU143 (Lain E., Barollo A.) e abacO (Braggion A., Carabini A.)
Il progetto per una scuola materna con centro civico a Selargius è probabilmente tra i nostri progetti più avanzati (e quasi certamente è la ragione per cui non è stato compreso dalla giuria del concorso).
Il programma architettonico richiedeva un edificio di piccole dimensioni, ad alte prestazioni energetiche e con costi di esercizio ridotti, funzionalmente flessibile e altamente integrato con un parco didattico rivolto sia ai piccoli che agli adulti.
La compenetrazione tra gli spazi pubblici e quelli dedicati alla didattica e la richiesta di renderli disponibili sia di giorno (per la scuola) che di sera (per il quartiere) ci ha inizialmente bloccato. Infatti generalmente una scuola materna è organizzata come un piccolo fortino di un unico piano, con gli spazi serventi al centro e le aule sul perimetro, ma questa distribuzione non permette una reale compenetrazione tra il pubblico e il privato, in quanto si riduce ad un temporaneo cambio d’uso di una o più aule, da utilizzare come sale civiche.
La nostra idea intendeva invece dare dignità ad un programma architettonico così colto (e al contempo contraddittorio) grazie ad un prototipo dalla distribuzione elicoidale, posto su una piccola collina.
L’interazione tra il pubblico e il privato e quella tra interno ed esterno veniva così modulata dall’asse Z: al livello seminterrato si trovavano l’ingresso con gli spazi di servizio e l’uscita sul fondo di una piccola agorà naturale, ricavata nella collina artificiale del parco; grazie alla rampa si poteva accedere alle aule-atelier, salendo verso i laboratori, che avevano un ulteriore accesso al pubblico dal piano rialzato rispetto al piano campagna.
Al centro di questo spazio elicoidale avevamo proposto una struttura in legno (l’Albero di Leonardo) che sosteneva il lucernario di copertura. Il particolare andamento del tetto (che era di fatto uno scivolo con una pendenza molto dolce) ci permetteva di avere un deflusso delle acque meteoriche controllato, così da poterle immagazzinare nelle fondazioni, realizzate in elementi di plastica riciclata.
Le sonde geotermiche a bassa entalpia, i fotovoltaici che ombreggiavano il lucernario e due grandi vasche fitodepuranti incluse nel design del parco completavano il progetto.